La Chiesa
Ad una prima osservazione lo si accosta ad un edificio barocco, anche se non ha l'abbondanza dei fregi tipici di tale corrente: come il prospetto frontale, la scala di accesso tagliata prospetticamente e i vari stucchi presenti sia all'interno che all'esterno.
All'interno della Chiesa, sulla destra è incassato nel muro maestro un confessorio di legno intarsiato; in alto sull'entrata c'è un ballatoio, che vi si accede dal piano superiore, dove vi era posto un organo a canne che è stato trafugato.
Nel corridoio centrale si nota una lapide sepolcrale di marmo che chiude una cripta, non vi è inciso nessun nome ma reca una data MDCCLXV.
Sulla parete in fondo si trova l'altare maggiore in marmi policromi sovrastato da una grande cornice in marmo risalente alla prima metà del XVIII secolo circondata da stucchi che raffigurano il mantello della Vergine con stelle dorate e una grande corona d'oro retta da angeli.
La parte più bella dell'intero Edificio è data dalla decorazione del contro-soffitto risalente al 1950; la tela originale che raffigurava l'Assunta ora è conservata nel seminario di Caiazzo.
Il portale lo si fa risalire alla fine del XV secolo, in quanto molto simile al portale della Chiesa dell'Annunziata di Caiazzo, si presuppone che non sia il portale originale, in quanto gli stemmi nobiliari alla base non coincidono con quelli dei Monforte e sulla parte superiore si può notare una scritta cancellata.
Sul lato destro dell'atrio si accede ad un ambiente molto ampio al cui accesso c'è un scalino, costituito da 2 lastre di pietra su cui si legge: “Carlo Sforza AD 1615”, si tratta molto probabilmente di una pietra sepolcrale, ma non si può accertarne la provenienza.